domenica 9 marzo 2008

La vera storia dei Carmina Burana. Peccati, misteri e goliardia.

Ma anche la vera storia di uno dei componimenti più spettacolari della musica.
In quanto masticatore onnivoro di tutto ciò che è musica, amo studiare le varie sfaccettature dei vari generi. Da qualche tempo mi sono appassionato a un'opera che molti conoscono, ma della quale pochi sanno il vero significato, la provenienza e l'autore. Tutti la conosciamo come una sinfonia. Ma in realtà non sono altro che racconti e poesie, "I" Carmina Burana, appunto.
Carl Orff (compositore, Monaco di Baviera, 1895 – 1982) le musicò nel 1937. Un'operazione grandiosa, che ha dato le note a parole che non erano state scritte con l'intento di cantarle. Ecco un video con il testo originale e la traduzione in inglese.



Convento di Benediktbeuern, ai piedi della montagna Benediktenwand, Baviera del 1230. Il Gotico medioevo tedesco attraversava il suo massimo splendore; e mentre in Italia, Dante vagava per i gironi dell'Inferno, e la Chiesa di Papa Innocenzo III è sempre più corrotta alla politica, col realismo e l'esasperazione grottesca conviveva spesso anche la più raffinata idealizzazione lirica, per esempio nelle figure di personaggi signorili, di grande compostezza formale e privi di connotazioni psicologiche specifiche. Privi del senno invece (o forse con TROPPO senno), gli studenti "girovaghi" del convento, i CLERICI VAGANTES, ribelli nei confronti delle imposizioni della Chiesa e inclini quindi al vizio e alla goliardia più sfrenata, cominciano a comporre uno dei manoscritti più significativi del Basso Medioevo. Il "Codex Latinus Monacensis".

A lume di candela, con la loro innata arte amanuense e con qualche bicchiere di vino, i cherici scrivono racconti erotici, goliardici, ma anche religiosi e spesso blasfemi, redatti completamente in Latino e alto tedesco.
315 componimenti poetici su 112 fogli di pergamena decorati con miniature.
Ecco le sezioni in cui sono suddivisi i vari "canti".

* Carmina moralia (1-55), argomento satirico e morale;
* Carmina veris et amoris (56-186), argomento amoroso;
* Carmina lusorum et potatorum (187-228), canti bacchici e conviviali;
* Carmina divina, argomento moralistico sacrale (parte aggiunta nel XIV secolo).

Temi come la fortuna, che aleggia su tutta l'opera, invocata sempre come dannazione e godimento di tutti gli uomini, o l'amore esplicitamente carnale, o ancora storie tragiche.
Non si seppe più nulla del manoscritto, nonostante la storia dell'Abbazia di Benediktbeuern fu travolta da eventi tragici. Nel 1490, un grande incendio distrusse gli edifici conventuali centrali. Ci fu la Guerra dei Trent'Anni, e dopo il divenne una fabbrica di vetro. Successivamente passò al regno di Baviera che lo adibì a caserma, ospizio per invalidi, ospedale militare e prigione.
Il "Codex Latinus Monacensis" (poi ribattezzato in Carmina Burana nel 1837 da Johann Andreas Schmeller) rinvenne soltanto nel 1803.

E' difficile sapere cosa mai ci fosse celato in quelle parole così eccelse, ma al contempo così frivole, cangianti. Cangianti e mutevoli, come la luna...

FORTUNA IMPERATRIX MUNDI

O Fortuna, velut luna, statu variabilis, semper crescis aut decrescis; vita detestabilis nunc obdurat et tunc curat ludo mentis aciem, egestatem, potestatem dissolvit ut glaciem.

Trad.:Oh fortuna, cangi di forma come la luna, sempre cresci o cali. L'odiosa vita ora abbatte ora conforta a turno le brame della mente, dissolve come ghiaccio miseria e potenza.

Attualmente il manoscritto si trova nella Biblioteca Nazionale di Monaco di Baviera.

1 Commenti!! Fatti sentire!:

Anonimo ha detto...

Componimenti eccelsi.

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