giovedì 27 agosto 2009

"Videocracy" is NOT democracy.

Si ritorna dalla vacanze, per modo di dire. E si ritorna a parlare di colui che non è riuscito a dare 1milione di posti di lavoro, ma in compenso ha dato da parlare a molte più persone: comici, blogger, giornalisti (non della Rai), scrittori (Vespa non rientra tra questi), critici, stampa estera... tranne i giudici. Alla fine il compito di questi ultimi è semplice: non tantissime parole, solo una condanna.
Silvio Impunità Berlusconi è sempre al centro di molte delle discussioni LIBERE su internet: peccato che della stessa libertà non godano, fra gli altri, i registi. Quelli che vogliono rendere le verità sul nostro "premier" più accessibili a tutti e non solo sul web, che ricordiamo, in Italia è conosciuto solo dal 50% della popolazione.
Il 2009 sarà senz'altro ricordato come un anno denso di cronaca politica, secondo la sinistra, e "mero gossip" secondo i Berlusconiani, che avendo in mano 5 su 7 televisioni nazionali principali hanno pensato bene di censurare qualsiasi cosa andasse contro il (loro) governo.
Ma se è il governo stesso ad andare contro gli interessi e l'immagine dell'Italia, come possiamo difenderci se non divulgando come meglio possiamo, sperando che non ci censurino?

Questo è accaduto tempo fa al film "Shooting Silvio", ed ora anche a "VIDEOCRACY" di Erik Gandini, del quale è stata in partenza rifiutata la messa in onda del trailer. Rai e Mediaset hanno da subito bloccato questa pellicola, che racconta le conseguenze di un esperimento televisivo che gli italiani subiscono da trenta anni. E riesce a ottenere l’accesso esclusivo alle sfere più potenti, rivelando una storia significativa, derivata dalla spaventosa realtà della televisione italiana, un paese in cui il passaggio da showgirl a Ministro per le Pari Opportunità è puramente naturale.
Fortuna che c'è internet, dove si trova il trailer di Videocracy, sotto.
Cliccando qui, trovate incece l'articolo dove il produttore Domenico Procacci spiega le assurde scuse con cui Rai e Mediaset hanno rifiutato il film.




Un altro regista intenzionato a girare una pellicola soltanto ispirata alle vicende sexy dello Psiconano è Tinto Brass, i cui produttori hanno detto subito di no, appena sentito il titolo: "Grazie Papi". Anche se gli ingredienti per una storia "Brassiana" c'erano tutti.
Lo stesso regista, commentando tutta la vicenda, dice:
"Penso che Berlusconi abbia dato un bel contributo a cambiare in peggio gli italiani, abituandoli a credere che è normale quel che normale non è. Che va bene pagare dei pedaggi sessuali per fare carriera e soldi. Che ogni comportamento è assolto se porta al successo".
"Trovo ipocrita - continua Brass - l'atteggiamento di Mara Carfagna, passata dai calendari erotici alle leggi liberticide sui gay e sulle prostitute."

3 Commenti!! Fatti sentire!:

Luca ha detto...

E' un complotto orchestrato dalla lobby comu-dipietrista del cinema in sinergia con quella delle sale di proiezione, in concorso esterno con YouTube, per abbattere la democrazia.

In Italia non esiste nessuna videocrazia, dunque il documentario sulla videocrazia non può essere trasmesso.

Gaetano ha detto...

Certo, certo...

Anonimo ha detto...

luca spari solo minchiate

Posta un commento

Rock(S)politik with...

USA LA BICI

Creative Commons License Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons Ariticolo 21

Free Blogger
eXTReMe Tracker

Post di rilievo per argomento

Promozione apertura Gev

Ecologia

Politica e spolitica

East Side Stories
Cultura e Scultura

Povera Italia
Template by KangNoval & Abdul Munir | blog Blogger Templates