domenica 10 maggio 2009

Prima di mettersi al volante...


...Bisognerebbe guardare qualcuno di questi video, che per noi italiani purtroppo sono solo filmati che possiamo vedere grazie a youtube, mentre per il resto del mondo civilizzato sono spot che vanno in onda ogni giorno nelle televisioni. L'ultimo in ordine di realizzazione è questo video (sopra) di 4 minuti prodotto in Australia.
Molto crudo ma d'effetto.

Ci terrorizziamo per presunte malattie globali e non facciamo mai caso a quanti morti producono le auto (e le moto) ogni giorno: nel 2008, ad esempio, 1,3 milioni di persone hanno perso la vita sulle strade e, tragedia nella tragedia, 260 mila erano bambini, e queste statistiche fanno concorrenza alla seconda guerra mondiale, compresi genocidio degli Ebrei e bombe atomiche.
Il tutto è generato anche da questa ormai purtroppo innata venerazione che molti hanno nei confronti dell'auto, che ritengono come ultimo "rifugio" nel quale si sentono sicuri e invincibili, e se a questo aggiungiamo ovviamente i deficienti che si mettono al volante dopo aver bevuto, le statistiche sono presto fatte. Proprio un episodio del genere (con risvolti molto più tragici) si è verificato nella mia città qualche tempo fa, in quell'occasione scrissi un articolo tutt'ora molto cliccato.

La Commissione preposta della FIA (Federazione Internazionale dell'Automobile) prevede che nel 2020 i morti potrebbero salire a 2 milioni l'anno, se non si attueranno drastiche misure di controllo, di sanzione e di sensibilizzazione, cosa che farebbe risparmiare 2.300 miliardi di euro in costi sociali.
In Italia, secondo l’ACI, sarebbero necessari 40 miliardi di euro per migliorare la qualità delle strade. Una cifra enorme, soprattutto con i tempi che corrono, ma ogni euro speso consentirebbe un risparmio di 20 euro di costi sociali dovuti ai sinistri. Ma si sa che per l'italia, il progresso è solo Ponte e Centrali nucleari.

Nel mondo ogni 30 secondi un bambino viene ucciso o rimane menomato in un incidente, e secondo le stime, altri 10 milioni rimangono feriti in modo non mortale, mentre un altro milione riporta forme di inabilità permanenti. Gli incidenti stradali diventano quindi la principale causa di morte, tra tutti i tipi di malattie e ferite, per i ragazzi tra i 10 e i 19 anni. Altro che febbre suina. Questa è la vera pandemia.

A seguire, una bella carrellata delle campagne di sensibilizzazione per la sicurezza stradale, provenienti da tutto il mondo.

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