L'iPod, per dirne uno, passa da 229 a 247 euro, così. Tecnicamente, la tassa sull'equo compenso che rialza i prezzi di tutti i supporti di memorizzazione, è un "risarcimento preventivo" per le possibili violazioni del diritto d’autore dei propietari.
Con un decreto, firmato dal ministro dei Beni culturali o presunto tale, Sandro Rimabaciata Bondi, il 30 dicembre scorso è stato allargato il numero di dispositivi per cui è necessario pagare il compenso per la “copia privata”, finendo per includere ogni oggetto che possieda una memoria. Unico beneficiario, la SIAE, che secondo alcune stime potrebbe ricevere oltre 100 milioni di euro attraverso questa tassa.
Molte associazioni di consumatori hanno presentato un ricorso al Tar del Lazio, sostenendo l’illegittimità della misura; Altroconsumo ha anche avviato un ricorso all’Unione Europea contro quelli che giudica degli “aiuti di stato”; l’Assinform, associazione dei produttori informatici, ha protestato ufficialmente per bocca del suo presidente; l’Istituto per le politiche dell’Innovazione ha promosso invece una moratoria per chiedere al ministro Bondi di sospendere l’efficacia del provvedimento fino a che i giudici non si saranno pronunciati sulla sua legittimità (è possibile firmare la moratoria a questo link e su Facebook).
Ecco in che modo assurdo si rialzeranno i prezzi.
- Lettori MP3: fino a + 9,66 euro in base alla memoria;
- Chiavette USB: fino a 10Cent a gb;
- HD integrati: 29 euro oltre i 250 gb;
- HD esterni: 2Cent a gb per un hard disk esterno (un trecento gb aumenta così di 6 euro).
Una vera e propria istigazione a delinquere (se scaricare è reato), che di certo manderà ancor più in crisi il mercato italiano, sapendo che comprando su internet nel resto d'Europa, si risparmierebbe perfino includendo le spese di spedizione.
Insomma, questo "risarcimento preventivo" è come pagare una RC Auto sempre più cara anche senza aver mai fatto incidenti, ma perchè "si potrebbero fare"...
Ops, scusate, questo già succede.
Solo in Italia, ovviamente.
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