mercoledì 12 novembre 2008

Ciao Miriam, cara "mama africa"...

Il mercoledì di solito mi occupo di meteore musicali, ma stavolta parlo di una grande stella, che purtroppo si è spenta due giorni fà. Una stella sudafricana che ha dedicato la sua vita e la sua musica alle cause civili, una su tutte, l'Apartheid: il suo nome era Miriam Makeba, ed è morta proprio durante un suo concerto, proprio in Italia.
L'evento era un live anti camorra e anti razzismo organizzato per Roberto Saviano (lo scrittore di Gomorra), una causa che la cantante ha quindi sposato fin da subito, nonostante la sua salute cagionevole. A fine concerto ha voluto anche una copia del libro in inglese, e proprio durante i saluti finali al suo pubblico, è svenuta sul palco.
Trasportata subito in ospedale, è morta per una crisi cardiaca.

Ma la buona musica vive per sempre, e così coloro che l'hanno fatta e la fanno. Di lei ci rimangono tantissime canzoni, anche se, in pieno stile "meteora", tutti la conoscono per il suo grande successo di sempre: "Pata Pata".



L'artista di colore, 76 anni, era divenuta famosa in tutto il mondo per essersi battuta vigorosamente contro il regime dell'apartheid che aveva dilaniato il suo Paese, il Sudafrica. Non a caso era diventata delegato delle Nazioni Unite. E non a caso il suo impegno contro la segregazione razziale, ingigantito dalla fama di cantante nota in tutto il mondo, aveva causato la reazione del governo sudafricano che, nel 1963 - in pieno regime di apartheid - l'aveva costretta all'esilio ed aveva messo al bando tutti i suoi dischi. Da alcuni anni, per motivi professionali, la Makeba si era gia' trasferita in Europa, anche se continuava a frequentare di tanto in tanto il suo Paese d'origine. Dopo che le fu imposto l'esilio, per tornare in Sudafrica, Miriam Makeba dovette attendere quasi 30 anni: soltanto nel 1990, infatti, Nelson Mandela riusci' a convincerla a tornare nella terra dove era nata - sua madre era di etnia swazi e suo padre, morto quando lei aveva sei anni, era uno Xhosa - e che era stata costretta ad abbandonare.

Un'artista che ha lottato per una vita, con la potenza delle sue note, e che è morta sul campo, contro ogni forma di soppressione della libertà e della verità, come la camorra.
Ciao Miriam.

domenica 9 novembre 2008

Sminchialized 2008: sono ancora vivo ed è già qualcosa.

La "SMINCHIALIZED" è una gara "ufficiosa" di freeride/downhill in quel dei pendii di Tarderia, vicino Pedara (CT), che quest'anno è giunta alla sua sesta edizione.
Per chi non lo sapesse, il nome deriva da una grande factory statutinense di biciclette, la "SPECIALIZED", appunto. Cambiare il nome è stato molto facile e direi appropriato per questo tipo di gara, dove è facilissimo "Sminchiarsi" (farsi male, per i non siculi).

Le attività di pulizia tracciato e di prove (sopratutto prove) si sono svolte ieri, interrotte da una pioggia semi inaspettata, che ha rovinato un po' la festa ma non il sabbioso tracciato, che anzi è risultato essere scorrevolissimo, sopratutto nelle prime fasi della mattinata di domenica, giorno della gara.
La 6° edizione della Sminchialized ha visto 30 partecipanti, tanto divertimento e sopratutto tanta natura, spesso pero' rovinata da persone parecchio incivili, anzi diciamo pure stronze, che la domenica vanno a fare il picnic in montagna, parcheggiano l'auto ovviamente (non bastava farlo in città) più vicino possibile alla zona di campeggio, lasciano lo schifo a terra, e poi si lamentano se passiamo con le biciclette.

A parte questo, il sottoscritto ha fatto la sua porca figura. Non è vero. Durante il mio "run" sono caduto e quindi mi sono piazzato al 24° posto, con un tempo di 5'51''. Non è un cattivissimo risultato, considerando che la mia bici è molto professionale ma non certo adatta a un percorso come questo, per il quale occorrerebbe un mezzo molto più massiccio e meglio ammortizzato.
Durante le prove mi sono fermato in diversi punti a fare qualche scatto. Eccone qualche esempio (il resto delle foto lo trovate cliccando qui)


...E come il parrucchiere non ha un pettine per sè, e il calzolaio gira senza scarpe, anche io non ho una foto che mi ritragga. Tranne questa, purtroppo molto poco "stilosa"... pazienza. IO C'ERO.


NO FEAR, JUST FREERIDE!

giovedì 6 novembre 2008

Ciao Orazio, caro "vecchietto con la bici"...

E' morto a 85 anni il vecchietto che quasi ogni giorno, con la sua fedele bicicletta, andava da Nicolosi a Catania e ritorno, con qualunque tempo, incurante dei chilometri e delle salite fino al suo piccolo paese etneo.
Ironia della sorte è che proprio poche settimane fa fosse stato girato un cortometraggio sulla sua incredibile vita. E questo è il servizio del TG di Video3 che ne parla.



Addio Orazio, mito fra i miti catanesi, che probabilmente ha portato un po' di buonsenso in tutti quelli che dalle loro inseparabili automobili, lo hanno visto almeno una volta inerpicarsi sulle strade etnee con la sua bicicletta. Il suo testimone è passato a tutti quelli che ogni giorno scelgono e sceglieranno questo tipo di buonsenso, qualora fosse nelle loro possibilità, anche solo pensando a quanti spostamenti assolutamente inutili si fanno ormai in auto, cominciando a capire che l'alternativa c'è e che fa bene a se stessi e agli altri, e a costo zero. C'è sempre stata ma nessuno se ne è mai accorto.

Su internet in molti hanno parlato dell'accaduto, comprese grandi testate giornalistiche italiane come il messaggero.

mercoledì 5 novembre 2008

CHANGE HAS COME, FOR AMERICA







Con questa frase Barack Obama ha concluso il suo primo discorso da PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D'AMERICA.
Ora è tutto nelle mani di quest'uomo che timidamente si è affacciato alla politica nei primi anni 90, sempre al servizio della gente e mai di se stesso e dei suoi interessi soltanto.


OBAMA PRESIDENTE

PRESIDENTE DEL MONDO.

Ma sapete i nostri "politici" come hanno commentato questo storico evento??

Silvio "Gleba" Berlusconi:

"Sono assolutamente certo che l'amicizia e la collaborazione tra i nostri due Paesi continuerà a crescere e a rafforzarsi"... "Consigli gliene posso dare perché sono più anziano, lo farò quando lo abbraccerò di persona"

SILVIO GIU' LE MANI DAL NOSTRO BARACK!!



Walter "Shadow" Veltroni:


"Se il vento gira in America poi gira anche da questa parte. Questa notte ce la ricorderemo per tutta la vita, l'America ha fatto una scelta di coraggio ed è una buona notizia per il mondo intero. La vittoria di Obama è la vittoria della speranza. E noi siamo figli di questa cultura e non della cultura della paura"

Sono d'accordissimo con l'ultima frase.


E infine... Maurizio Gasparri

"Dubbi e sospetti gravano ancora sul passato di Barak Obama. Certamente ora Al Queda sarà più contenta"

No comment.

Pensiamo invece che stamattina alle 5 ora italiana, il cambiamento è finalmente arrivato. Dopo anni di terrorismo, non made in islam, ma sempre e solo made in Bush, si comincia a vedere la luce. E gli americani questo lo sanno: piangono, si commuovono, sono felici nel vedere che il loro voto ha cambiato il mondo. In meglio, anche perchè peggio era molto difficile.

martedì 4 novembre 2008

I want to be american to vote BARACK OBAMA!

Eh, si. Voglio essere americano soltanto per un giorno, soltanto per poter votare Barack Obama. L'election day più importante di tutta la storia degli USA è finalmente arrivato. Dico finalmente, perchè stavolta alle elezioni presidenzali statunitensi di oggi, ci sono tutte le premesse perch il vincitore non usi questo potere per distruggere il mondo, come ha fatto qualcuno dei suoi predecessori.
Barack Obama è la speranza, il cambiamento, la rivoluzione, la democrazia, la sincerità.

In questo post non voglio fare discorsi già sentiti anche troppe volte in TV, anzi, troverete qualche curiosità storica sulle elezioni americane, e anche un "glossario" dei termini tecnici più usati in periodo elettorale. E ovviamente comincio con lo spot di ben 30 minuti che Obama ha mandato in onda ovunque in prime time.



Tra poche ore sapremo il nome del 44° Presidente della storia degli States, probabilmente l'uomo più potente al mondo (insieme probabilmente al Papa), e il soggetto in questione potrebbe essere il primo presidente di colore della storia, una storia che sicuramente cambierà in meglio, qualora venisse eletto.

Il martedì non è un giorno scelto a caso: La scelta risale ai tempi del Continental Congress (XVIII secolo), quando la politica si faceva d'inverno per non abbandonare i campi. Nel 1792 venne deciso che le elezioni dovevano tenersi a novembre, per aver tempo per contare i voti prima che il Congresso si insediasse a gennaio. Dal 1845 divenne legge il voto il primo martedì di novembre, con l'eccezione però del giorno 1, per rispettare la festività cattolica di Ognissanti. La scelta del martedì era per questioni pratiche: a una larga parte degli elettori occorreva un giorno di viaggio per recarsi al luogo del voto. Visto che la domenica era destinata al riposo, si pensò di ritagliare il lunedì come giorno per gli spostamenti, in modo che tutti potessero raggiungere i seggi il martedì.

Ecco un piccolo glossario con i termini tecnici delle elezioni americane:

BALLOT: la scheda di voto.

CAUCUS: E' un termine pellerossa che significa 'incontro tra capi tribu', ed è l'assemblea di attivisti di un partito a livello di distretto: l'equivalente, in certi Stati come l'Iowa, di una elezione primaria. Nei caucus si scelgono (a volte spostandosi semplicemente da un lato all'altra di una stanza, a seconda dello schieramento) i delegati da inviare alle riunioni dello Stato cui appartengono. Questi ultimi a loro volta eleggono i delegati alla Convention.

CONVENTION
: congresso di un partito che si tiene a livello statale e poi federale, in quest'ultimo caso per designare il candidato ufficiale del partito alla presidenza. Oltre ai delegati alle convention designati da caucus e primarie, vi sono i delegati istituzionali (senatori, deputati e altri), che partecipano di diritto alle convention.

COLLEGIO DEI GRANDI ELETTORI: nominati dai partiti in tutti gli Stati in numero pari ai seggi parlamentari a disposizione di ciascuno Stato, i Grandi Elettori eleggono il presidente Usa, Stato per Stato. Il candidato che vince in uno Stato prende tutti i voti dei grandi Elettori di quello Stato, con pochissime eccezioni.

NOMINATION: la designazione del candidato ufficiale di un partito.

PLATFORM: programma elettorale di un partito politico o di un singolo candidato.

PRIMARIE: le elezioni dei delegati alle Convention nazionali. Possono essere dirette, votando cioé il delegato, oppure indirette, esprimendo invece la preferenza per il candidato presidenziale. Sono anche 'chiuse' (closed primaries ), limitate cioé agli elettori del partito (in quasi tutti gli Stati) oppure 'aperte' (open primaries ) anche agli elettori di altri partiti e agli indipendenti.

RUNNING MATE: il candidato alla vicepresidenza.

STRAW POLL: Votazione simulata in seno ai caucus, spesso settimane prima della primaria vera e propria, dando una indicazione preliminare della popolarità dei candidati. Il più famoso è quello di Ames in Iowa condotto tra i repubblicani circa un anno prima del voto presidenziale.

TERM: il mandato presidenziale, quadriennale, o qualsiasi altro mandato.

TICKET: la coppia dei candidati alla presidenza e alla vicepresidenza.

TURNOUT: la percentuale di affluenza alle urne.

VOTING MACHINE: la macchina usata per votare, premendo una leva o schiacciando un bottone per un candidato, che non pochi problemi creò nelle ultime elezioni presidenziali del 2000. Adesso è sempre più diffuso il voto toccando il nome del candidato sullo schermo, tipo bancomat 'touch screen'.

In conclusione...

CORAGGIO AMERICANI!! FORZA BARACK!! FACCI USCIRE DAL BUIO E DAL TERRORE PORTATO SULLA TERRA DAI TUOI PREDECESSORI E DAI LORO SERVI.

(ecco qualche esempio di servi del potere del male.)



Per inciso, sapete cosa ha in effetti detto Berlusconi??

"Io ho considerato la bandiera degli stati uniti, naso soltanto una bandiera di un paese, l'autobus è un messaggio universale di libertà ha la democrazia."

Rock(S)politik with...

USA LA BICI

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