G8 finito, gli invitati se ne vanno e gli abruzzesi ancora là a raccogliere macerie.
Dov'è finito tutto l'interesse di Berlusconi per i terremotati, quell'interesse con cui si era fatto bello in televisione, guardacaso prima delle Europee?
Questa è l'attuale situazione dell'Abruzzo dopo il G8: dopo 113 giorni dal 6 aprile, ancora macerie su macerie, senza che venga fatto niente, a meno che, certo, là non ci sia una qualche televisione a riprendere il tutto.
49 COMUNI ancora in stato di abbandono, tra cui:
- Castelnuovo
- Villa Sant'Angelo
- Fossa
- Sant'Eusanio
- Tione degli Abruzzi
Che il terremoto fosse un grosso affare per tutti quelli con le mani già sporche, e non di polvere, si sapeva. E ora anche la notizia che la giunta Aquilana guidata da Massimo Cialente ha affidato lo smaltimento di un milione e 500mila metri cubi di "rifiuti derivanti dai crolli connessi all'evento sismico", ad una sola ditta. Senza gara d'appalto. "Un business da 50 milioni di euro - accusa l'opposizione guidata dal capogruppo del Pdl, Gianfranco Giuliane - quanto meno sospetto per le procedure adottate". Dopo che la Guardia di Finanza ha acquisito gli atti della vicenda per approfondimenti, l'incarico è stato revocato.
Ma ecco l'ultima chicca: nonostante Edilizia Berlusconi avesse detto pubblicamente che le case dei terremotati sarebbero state costruite a costo zero per i cittadini, si scopre che gli Aquilani che vorranno effettuare i lavori di ristrutturazione ed in molti casi di ricostruzione della propria abitazione, dovranno infatti anticipare tutta la somma e, intanto, fare richiesta di rimborso al Governo che, quando questo sarà effettuato (al 90% mai), provvederà a restituire la somma al netto dell’Iva.
Come se ognuno avesse così a disposizione 250mila euro (in media) per rifarsi un appartamento.
E intanto ecco cosa succede a chi tenta di gridare i propri diritti contro chi quei diritti ha preso in giro solo per il suo tornaconto...